Le navi e le imbarcazioni da diporto devono esporre, nella posizione più visibile e opportuna, la bandiera nazionale che, per unità italiane, è quella della Marina mercantile (tale obbligo non sussiste per i natanti).
Questa bandiera differisce da quella della Marina militare perché non ha la corona turrita sopra lo stemma delle quattro Repubbliche marinare ed il leone di S.Marco è privo della spada.
Deve essere più grande di tutte le altre bandiere esposte, collocata a poppa sia in navigazione che all’ancora, di solito alzata all’alba e ammainata al tramonto del sole, seppur le imbarcazioni da diporto siano dispensate da tale obbligo, potendola mantenere esposta h24.
In particolare nelle acque internazionali è buona norma, incontrando altre attività navali, salutare ammainando di 2/3 la bandiera nazionale e poi rialzandola; se la nave incontrata è militare, quella da diporto deve salutare per prima e ripetere il saluto per 3 volte, mentre la nave militare risponde solo 1 volta.
Inoltre l’attestato di bandiera identifica un’unità navale come parte di uno stato e, pertanto, la sottopone alle leggi di tale Stato. Il proprietario che trasferisca o venda all’estero l’unità da diporto, è tenuto a chiedere preventivamente il nulla osta alla dimissione della bandiera (prima di effettuare la vendita).
Trovandosi all’estero, per rispetto dello Stato ospitante, dovrà venire esposta la bandiera nazionale dello Stato in cui si trova, issandola a prua oppure sulla crocetta di dritta dell’albero (bandiera di cortesia). Qualora si approdi in un porto extracomunitario, in attesa di fare pratica d’ingresso nel paese ospitante, è necessario esporre temporaneamente la lettera “Q” del C.I.S. sotto la bandiera di cortesia, per indicare che la propria unità è indenne (non ci sono malattie/epidemie a bordo) e si chiede libera pratica.
Questo è solo uno degli argomenti da conoscere per il conseguimento della patente nautica.
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